BRASILE, IL MINISTERO DEL LAVORO: IRREGOLARITA' NELL'IMPIANTO DI MANAUS
Il governo brasiliano contro la Samsung
«Gravi violazioni dei diritti dei lavoratori»
Secondo il governo brasiliano i lavoratori della multinazionale dell'elettronica sono sottoposti a turni di 15 ore, senza pausa
Un telefono Samsung prodotto in Brasile (Reuters)
Brasile versus Samsung. E il nodo del contendere sono i diritti
dei lavoratori, «sistematicamente violati», denuncia il ministero del
Lavoro, nella fabbrica della Samsung Electronics Co, situata a Manaus,
nella regione amazzonica. Le condizioni dei lavoratori negli
stabilimenti Samsung - secondo il ministro del Lavoro brasiliano che ha
citato in giudizio la multinazionale coreana dell'elettronica chiedendo
un risarcimento da 108 milioni di dollari - sono preoccupanti e serie le
violazioni dei diritti dei lavoratori che sarebbero sottoposti a turni
di 15 ore, di cui 10 in piedi e a volte fino a 27 giorni di fila. Senza
pause. Lo stabilimento di Manaus è per la Samsung uno dei più
importanti nel mondo: vengono impiegate oltre seimila persone e si
producono articoli che vengono commercializzati in tutta l'America
Latina. Non solo: nel 2012, tra gli addetti alla catena di montaggio
dello stabilimento di Manaus, sarebbero stati più di 2 mila i lavoratori
che hanno denunciato gravi problemi di salute riconducibili alle
cattive condizioni di lavoro imposte dalla società.
«COLLABOREREMO CON IL GOVERNO» -
La Samsung ha fatto sapere, mercoledì, che è «disposta a collaborare con
il governo brasiliano» per verificare la situazione nella fabbrica di
Manaus. «Già in precedenza abbiamo ricevuto una segnalazione simile -
spiegano in una nota dalla Samsung - abbiamo immediatamente condotto una
indagine interna e collaborato attivamente con le autorità locali.
Siamo da sempre molto attenti alle condizioni di lavoro e al
mantenimento di standard di qualità dell'ambiente di lavoro e
l'attenzione ai lavoratori è un nostro impegno in tutto il mondo».
Samsung, leader mondiale nella produzione degli smartphone e degli
schermi Lcd, è già stata condannata nel 2011 in Brasile al pagamento di
una sanzione da 200 mila dollari come risarcimento per il mancato
rispetto degli standard minimi di sicurezza sui luoghi di lavoro. E la
società è accusata di sfruttamento del lavoro minorile in Cina e di
mancato rispetto delle norme in materia di diritto del lavoro nella
stessa Corea del sud.
14 agosto 2013 | 17:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online