FIDUCIA
Grillo attacca : «Dal Pd mercato delle vacche»
La replica: «Falso, noi giochiamo a viso aperto»
Dal blog: «Non siamo in vendita». A Renzi e Bersani «facce come il c...o». Il Pd: «Nessuna trattativa sottobanco»
Grillo
torna a parlare dal suo blog e spara a zero sul Pd. Il tutto mentre
dalla dirigenza del Partito democratico sono arrivati segnali e
dichiarazioni come quella di D'Alema sulla presidenza della Camera da affidare al M5S.
Una proposta che evidentemente non è piaciuta a Grillo: «In questi
giorni è in atto il mercato delle vacche. Al M5S arrivano continue
offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di
ministri», tuona. Poi Grillo (che si troverebbe in Toscana a Marina di
Bibbona) risponde anche a Bersani: «È fuori dalla storia e non se ne
rende conto». E ce n'è pure per Renzi «che come uniche credenziali ha
quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato
apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie?
Questi hanno la faccia come il culo». E ancora: «In altre parole i
vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari
adescatori. Questa è politica? Fare compravendita? Affermare una cosa il
giorno prima e contraddirsi il giorno dopo per convenienza post
elettorale?». All'attacco di Grillo arriva dal Twitter dei democratici
la replica: «Nessuna trattativa né calcoli sottobanco», «il Pd gioca a
viso aperto».
IL MODO PUTTANESCO DI FARE POLITICA - Sale la tensione dunque mentre
il portavoce del M5s non usa mezze parole: «Il Pdmenoelle ha già
identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando
loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue
televisioni. È il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo
però ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi
eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita». Insomma,
Grillo torna a ribadire la sua linea e manda un chiaro segnale anche ai
suoi.
NON SARA' IL VIETNAM - Per quanto
riguarda la linea da tenere Grillo annuncia che «Il M5S voterà in aula
ogni legge che risponda al suo programma, non farà alleanze». E in
chiusura si torna a ribadire che non saranno tollerati accordi di nessun
tipo, come ribadito anche nel regolamento dei neoeletti: «Se il
pdmenoelle vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non
starà certo a guardare». Intanto sul blog di Claudio Messora compare un
altro post. «L’ipotesi è dunque questa: un governo in prorogatio, con
poteri di mera amministrazione, ed un Parlamento con pieni poteri
legislativi, in cui gli accordi e le convergenze potranno trovarsi solo
sulle singole leggi, volta per volta». Un'ipotesi che non trova però per
il momento conferme da parte del M5s e di Beppe Grillo, che su Twitter
annuncia: «La piattaforma, spazio dove ognuno conterà uno, è in sviluppo
dopo il rallentamento dovuto all'anticipo delle elezioni», riprendendo
così il discorso rimasto in sospeso sull'introduzione della democrazia
liquida su modello del partito pirata tedesco. Poi il messaggio agli
economisti e agli "esperti": «I contributi sono sempre bene accetti, ma
non l'utilizzo del M5S per promuovere sé stessi. Il M5S dispone di un
programma che sarà sviluppato on line nel tempo da tutti i suoi
iscritti».
VENDOLA SI CANDIDA COME MEDIATORE? -
Nel frattempo Nichi Vendola ha bocciato l'ipotesi di un governo di
larghe intese e torna a ribadire la sua apertura al M5S: «Governissimo?
Ipotesi strampalata. Dobbiamo rompere un tabù: è con Grillo che bisogna
parlare. Ma non di posti bensì di politica», ha spiegato il leader di
Sel su Twitter.