VATICANO
Papa: mi dicono che sono comunista
ma l’amore per i poveri è nel Vangelo
«Terra, lavoro, tetto se parlo di queste cose mi accusano» dice Francesco incontrando i Movimenti popolari. «Chi ha bisogno non si accontenta di promesse, scuse o alibi»
ROMA -
Quando Francesco difende i diritti dei poveri subito gli arriva
un’accusa precisa: «Questo Papa è comunista». Vogliono etichettarlo
così, e lui lo trova «strano». Anche di questo ha parlato nell’incontro
con i Movimenti popolari, che sono gruppi spontanei come quello dei
«Cartoneros» di Buenos Aires, al quale Jorge Mario Bergoglio da
cardinale era molto vicino. «Terra, lavoro, tetto: strano ma se parlo di
questo per un po’ ecco che dicono: “è che il Papa è comunista”. Invece
l’amore per i poveri è al centro del Vangelo». E questa, ha rivendicato
il Pontefice, «è la dottrina sociale della Chiesa».
«Gente messa a tacere»
L’incontro dei movimenti popolari «è un segno, è un grande segno:
viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà
spesso messa a tacere» continua il Pontefice. E aggiunge che i poveri
«non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche
possono aspettare a braccia incrociate l’aiuto delle Ong, di piani
assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano» lo fanno in un
modo «pericoloso», per «anestetizzare o addomesticare».
Rassicurazioni ipocrite
Secondo
Papa Francesco, Gesù avrebbe definito «ipocrita» chi vorrebbe
affrontare «lo scandalo della povertà attraverso la promozione di
strategie di contenimento e rassicurazione che rende i poveri solo negli
esseri addomesticati e innocui». «Dietro presunte opere altruistiche»,
il Papa intravede infatti il rischio di ridurre i poveri «alla
passività» mentre «le ambizioni di business e personali si nascondono».
Meglio certamente «il vento della promessa che alimenta l’illusione di
un mondo migliore. Quel vento - ha detto Bergoglio - diventa una
tempesta di speranza».
28 ottobre 2014 | 14:44
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