il presidente iraniano accusa «americani e sionisti»
Da Teheran «pugno in bocca a Londra»
Ahmadinejad: proteste sono pagliacciata
Il ministro degli Esteri: «Basta interferenze». Arrestati
la sorella del Nobel Ebadi e il leader riformista Karroubi
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NOTIZIE CORRELATE">TEHERAN - «Una nauseante mascherata promossa da americani e sionisti». Così il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha definito le manifestazioni di protesta degli oppositori al suo regime, in cui sono morte 15 persone (ma il bilancio ufficiale è fermo a 8). «La nazione iraniana ha visto molte di queste mascherate: un sionista e un americano hanno ordinato la carnevalata» ha detto il presidente, spiegando che le manifestazioni rispondono a «uno spettacolo scritto da sionisti e americani, che ne sono gli unici spettatori». Quindi la minaccia: «È uno spettacolo che fa vomitare, ma quelli che l'hanno pianificato e quelli che vi hanno partecipato si sbagliano». Le dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa ufficiale Irna sono le prime fatte da Ahmadinejad dopo le proteste degli ultimi giorni. Sul fronte interno ci sono stati due arresti eccellenti: quello del leader riformista Mehdi Karroubi, costretto ai domiciliari, e quello della sorella del premio Nobel per la pace Shirin Ebadi. Inoltre a Teheran sarebbero in corso nuovi scontri.
ATTACCO CONTRO LONDRA - Teheran dunque attacca non solo i manifestanti ma anche le critiche mosse dalla comunità internazionale. Il ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki ha minacciato senza mezzi termini la Gran Bretagna, affermando che se non cesserà gli attacchi contro la repressione delle proteste «riceverà un pugno in bocca». Quindi l'ambasciatore inglese è stato convocato dal governo iraniano. Da Londra un portavoce del ministero degli Esteri ha sottolineato che il diplomatico risponderà «con forza» a ogni critica e insisterà sul fatto che l'Iran deve rispettare i diritti umani.
LA DENUNCIA - Lunedì il ministro degli Esteri inglese David Miliband aveva definito «preoccupante» la mancanza di autocontrollo mostrata dalle forze dell'ordine iraniane negli incidenti avvenuti nel giorno dell'Ashura. E condanne sono fioccate anche da altri Paesi della Ue e dagli Usa. «Le dichiarazioni di certe autorità straniere mostrano le cose vergognose che hanno fatto - ha replicato a tutti Mottaki -. Finora non abbiamo reso pubblici i loro dossier, su cosa hanno fatto e quando. Ma fortunatamente i popoli ne sono a conoscenza, e la faccenda è chiara». Dall'inizio delle proteste di piazza seguite alle elezioni presidenziali del 12 giugno, Mottaki ha affermato che il tutto era conseguenza di un complotto di Londra. Nessuna parola, invece, contro l'amministrazione americana, nonostante la presa di posizione di Obama, che ha duramente criticato Teheran.
«FOMENTANO LE PROTESTE» - Il portavoce di Mottaki, Ramin Mehmanparast, ha ribadito l'accusa a diversi Paesi di fomentare le proteste, annunciando l'apertura di un'inchiesta. Ha poi precisato che diversi giornalisti sono stati arrestati «per aver agito illegalmente». Tra questi un siriano inviato di Dubai Tv; Mohammad Javad Saberi, Badrosadat Mofidi, capo dell'Associazione dei giornalisti iraniani; Nasrin Vaziri dell'agenzia Ilna e Keyvan Mehregan del quotidiano riformista Etemad. Inoltre i Guardiani della rivoluzione hanno diramato un comunicato per segnalare che i media occidentali distorcono le notizie per causare un rovesciamento del governo di Ahmadinejad. Il maggiore partito riformista, Mosharekat, ha chiesto intanto ai responsabili del regime di «chiedere perdono al popolo e tornare alla Costituzione per uscire dalla crisi in atto». Nel comunicato, il Mosharekat definisce gli incidenti avvenuti domenica come «attacchi di forze militari contro gente indifesa» e le retate compiute nelle ultime 48 ore tra attivisti politici e giornalisti come «vaste operazioni di arresti alla cieca». Arrestati nella notte anche due dirigenti del Fronte nazionale iraniano, storico partito nazional-liberale fondato nel 1949 dall'ex primo ministro Mohammad Mosaddeq.ARRESTATO KARROUBI - La notizia dell'arresto dell'ex presidente del Parlamento Mehdi Karroubi è stata diffusa sui blog e su Twitter ed è stata rilanciata su Internet da un giornalista iraniano che ha dichiarato di aver ricevuto l'informazione direttamente dal figlio del leader riformista. È stato nuovamente arrestato anche il cognato dell'altro leader riformista, Mir-Hossein Mousavi. Shahpour Kazemi era già finito in carcere dopo le elezioni presidenziali di giugno con l'accusa di aver attentato alla sicurezza nazionale e pianificato «una rivoluzione» per sovvertire la Repubblica islamica. Era stato rilasciato il 26 novembre su cauzione.
Shirin Ebadi
29 dicembre 2009